domenica 3 ottobre 2010

che Italia siamo?

Sono tra quegli italiani che al passaggio di  Silvio Berlusconi in tv, fosse anche solo nei titoli di apertura del tg, impreca come un vecchio camionista al bar...di usare un linguaggio poco decoroso per una signora, pardon, signorina, mi capita solo in circostanze particolari: quando sento, vedo o leggo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, e in auto quando spesso i pollici opponibili incollati sul clacson non bastano a destare dal loro menefreghismo più genuino gli automobilisti romani, tanto più se dotati di ego smisurato che mettono in bella mostra sui loro suv :P
 Nonostante abbia avuto come professore un professionista del giornalismo italiano, la mia vena polemica e ipercritica non si è ancora assopita sotto l'imperante necessità di dare qualsiasi notizia con distacco e obiettività, riportando i fatti e nient'altro. Gli articoli di esercitazione che scrivevo erano pieni di annotazione ai marigini che insistevano su questa nota dolente..ma, chi mi conosce bene lo sa, la diplomazia non è proprio il mio forte. Stasera, a esempio, dopo aver trascorso quasi 10 ore davanti al pc cercando di concludere la stesura della mia (ormai imminente) tesi di laurea, mi siedo a tavola per la cena. L'ora è quella del telegiornale, come credo in quasi tutte le famiglie. Qui da me, la Rai e Mediaset sono boicottate fino a data da destinanarsi. Di notizie su come dimagrire con la dieta delle tisane, la linea di moda di Paris Hilton, o le tendenze sessuali di Corona, Minzolin e compagnia non ne hanno mai abbastanza...noi si. Si opta per il tg di La7, tanto più ora con il direttore Mentana. Non faccio neanche in tempo a portare la forchetta alla bocca che il braccio ricade sul tavolo. Berlusconi dall'alto (...) del suo palchetto allestito al Casetllo Sforzesco di Milano, coi solito toni da proclamo mussoliniano (perdonatelo, si adatta come può...in fin dei conti il balcone di piazza venezia a roma è già stato usato), inzia in sordina la sua campagna elettorale. Gesticola, scandisce ogni parola a ritmo degli applausi di quel gruppetto di sostenitori che lo inneggia, addirittura con le bandiere al seguito. A gran voce elenca i meriti di questo governo, promettendo una campagna di informazione sul suo operato tramite opuscoli che intaseranno le cassette della posta dei cittadini di ben 61 mila circoscrizioni  elettorali. Attacca la magistratura, tanto che dichiara prioritaria una commissione di inchiesta per i magistrati che possono, a suo dire, esercitare una pressione faziosamente politica per bloccare le sue leggi ad personam che, invece, sono il pass par tout per una vera democrazia. Lui che vuole indagare chi indaga su di lui. Paradosso all'italiana. Nessun altra urgenza segnata nella sua agenda. Ah si, intimare ai finiani di rispettare il patto di lealtà con il popolo...(il popolo della libertà, che pensavate!)...ostentando la soglia del 51% di voti, in caso di elezioni anticipate. Forse pensa che tornare a Napoli con il beniamino Bertolaso, eroe di un'Italia che trema, frana e puzza, possa convincere ancora gli italiani a portarsela a casa la spazzatura che il Parlamento approva nella nostra indifferenza e sotto silenzio. C'è una disoccupazione dilagante, tagli alla scuola pubblica, fabbriche senza operai perchè messi in cassa integrazione, uno sviluppo economico fantasma come il ministro che dovrebbe guidarci verso la ripresa dopo la crisi e che, invece, continua ad aggravarsi con le aziende che spostano le loro sedi produttive all'estero e un'evasione fiscale che premia chi cede al ricatto della disonestà, credendosi più furbo di chi paga a fine anno dal commercialista più di quanto ha guadagnato. Io cerco di tenere gli occhi aperti e le orecchie spalancate, per capire che Italia siamo e stiamo diventando. Però poi non mi si venga a dire " Come mai, stasera non hai fame?"...No, in effetti l'appetito mi è passato.

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